Le beauty addict lo fanno d’abitudine: prima di acquistare un cosmetico, leggono attentamente il suo INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), ovvero l’elenco degli ingredienti che contiene, indicati con il nome in latino e/o in inglese, per legge, riportato sulle confezioni. Il primo della lista è quello presente in percentuale maggiore, gli altri seguono in ordine decrescente. Ma quali sono e a che cosa servono i vari componenti delle formule cosmetiche? Vale la pena scoprirlo, soprattutto per valutare i loro effetti sulla pelle.
Indice
COMPONENTE BASE – L’ACQUA
Solitamente al primo posto nella lista degli ingredienti, l’acqua può essere di vari tipi: la più usata è quella distillata, ma nelle formule antietà o dedicate alle pelli sensibili, spesso vengono impiegate le acque termali, ricche di preziosi oligoelementi.
OLI, MINERALI O VEGETALI
Sono definiti corpi grassi e costituiscono il 30 per cento circa delle emulsioni cremose. Appartengono a questa categoria le sostanze che terminano con il suffisso «one», come il dimeticone e il meticone, che derivano dal silicio. Nei cosmetici di buon livello, questi ingredienti sono accompagnati o sostituiti da oli e burri di origine vegetale, dalle proprietà nutrienti.
IDRATANTI IN GIUSTA DOSE
Possono rappresentare fino al 5 % della formula. Il compito delle sostanze idratanti è frenare l’evaporazione transcutanea, che rende la pelle arida, quindi più sottile e vulnerabile. Tra le sostanze preferite dai cosmetologi troviamo la glicerina (gliceryn), il butilene (butylene), il glicole propilenico (propylen glycolo e il sorbitolo (sorbitol).
PRINCIPI ATTIVI DI PUNTA
Creme e sieri contengono non più del 5-10% di principi attivi, ovvero di sostanze funzionali. Quelli che svolgono un’azione antietà dimostrata scientificamente sono le vitamine E (tocopherol) e C (ascorbyl acid), il retinolo (retynil), gli aminoaciodi (spesso sotto forma di peptidi) e l’acido ialuronico. Per potenziarne l’efficacia, spesso sono associati a ingredienti di origine vegetale, segnalati con il nome latino della pianta da cui provengono, seguito dal derivato utilizzato (olio, estratto o idrolizzato), in inglese. Nelle creme snellenti e anticellulite, il principio attivo di punta, invece, è la caffeina. Attenzione: nell’INCI, almeno una delle sostanze citate deve trovarsi tra le prime 10.
CONSERVANTI
A causa della presenza di acqua nella formula, i cosmetici non possono fare a meno dei conservanti, che impediscono la proliferazioni di muffe e batteri. Alcuni, però, sono sotto osservazione perché non si conoscono a fondo i loro effetti collaterali. È il caso dei parabeni, sospettati di alterare l’equilibrio ormonale; mentre il potassio sorbato e il sodio benzoato sembrano sicuri, al punto da essere impiegati anche nei prodotti alimentari. In ogni caso, i cosmetici contengono quantità di conservanti molto modeste (non superiori allo 0,1 %), che quindi non dovrebbero produrre danni. Questo discorso vale anche per i coloranti (gli stessi usati per gli alimenti), indicati con un numero preceduto dalla sigla CI. Il profumo, invece, è spesso responsabile di fastidiose allergie, in particolare il geraniolo, l’eugenolo e il limonene. Quando una di queste sostanze fortemente allergizzanti supera lo 0,001 % , la legge obbliga a indicarla con il suo nome e non genericamente come parfum o fragrance. Va precisato, comunque, che le allergie possono essere scatenate da un numero infinito di altri elementi, primo tra tutti il nichel, un metallo con il quale il cosmetico può venire in contatto durante la lavorazione o che può essere contenuto in uno degli ingredienti della formula, sicuramente in quantità infinitesimale, ma sufficiente per innescare una reazione nell’organismo.